Esempi virtuosi di Digital Fashion: Atelier Giuseppe Lavore

Lo scorso novembre 2019 abbiamo avuto l’opportunità di proporre il percorso formativo Digital Fashion Making all’Arca textile lab di Palermo, grazie alla collaborazione tra WeMake e Fastweb Digital Academy.

Ecco parte dell’intervista fatta da WeMake ad uno degli studenti del corso :

Luca Lavore

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Luca e Giuseppe Lavore nell’Atelier

Come mai hai deciso di frequentare il corso Digital Fashion Making?
Mi è arrivata una segnalazione e ho cercato online delle informazioni sui software che avremmo utilizzato durante la settimana del corso. Coadiuvando la mia famiglia nella gestione del nostro atelier ed essendo io interessato alla tecnologia e al settore abbigliamento, ho trovato allettante la possibilità di imparare ad utilizzare il software open source Seamly2D che mi sembrò subito molto intuitivo fin dai primi tentativi di utilizzo.

La classe del corso Digital Fashion Making
La classe del corso Digital Fashion Making

Ti è stato utile per il tuo lavoro?
Dopo una settimana intensiva tra modelli cad e uso della lasercutter, avevo ben chiare le idee su come implementare il software nel processo produttivo dell’azienda di famiglia per almeno tre motivi principali:
1. la natura di software parametrico a elementi dipendenti di Valentina/Seamly2D, che sposa perfettamente le esigenze di una sartoria moderna che ha adottato sistemi di modellistica proporzionali basati sullo studio del corpo umano;
2. la gratuità, agli antipodi rispetto alle cifre proibitive dei software più rinomati, spesso pensati esclusivamente per l’uso industriale;
3. la perfetta corrispondenza tra il metodo di taglio su piazzato in carta e la ratio dei software che prevedono uno stampato come output del progetto. L’approccio vecchio (e nemico della precisione) di tracciare direttamente sul tessuto col gesso non troverebbe nell’uso del software un prezioso aiuto in quanto privo del fondamentale passaggio a sistemi di piazzamento moderni.

Dettaglio della gonna realizzata dal gruppo di lavoro di Luca durante il corso Digital Fashion Making
Dettaglio della gonna realizzata dal gruppo di lavoro di Luca durante il corso Digital Fashion Making

Come hai applicato le conoscenze acquisite nel corso all’interno del tuo lavoro?
L’acquisto di un plotter, valido e indispensabile strumento a corredo del software, mi ha permesso di velocizzare di circa il 25% l’intero processo di confezionamento di un capo. La stampa da disegno vettoriale ha aumentato in modo apprezzabile la precisione dei modelli rispetto al precedente metodo di ricalco manuale di quelli in cartone. Gli altri vantaggi riscontrati, comuni a chiunque si avvalga di programmi CAD, sono sicuramente la migliore capacità previsionale sul risultato dei capi, minore ingombro di cartoni e una maggiore flessibilità generale nel rispondere alle richieste della clientela.

Modello di giacca smoking da uomo dell'Atelier Lavore
Modello di giacca smoking da uomo dell’Atelier Lavore

Cosa diresti a una persona che ha la possibilità di seguire un corso focalizzato sull’uso del software Seamly2D?
Il consiglio che posso dare a chiunque abbia la possibilità di seguire un corso relativo a questo software è di spogliarsi di qualsiasi pregiudizio, sia che derivi da un eventuale background più orientato al fashion design rispetto al modellismo vero e proprio, sia che si tratti dell’aver sempre lavorato in modo più tradizionale – rifiutando a priori qualsiasi nuovo strumento/approccio. Il modellismo è una scienza che trascende tutti gli ambiti formativi del campo dell’abbigliamento, conoscerne i principi ed integrarli all’uso di strumenti informatici senza approntare gli alti costi che spesso ciò comporta è un’opportunità da non lasciarsi sfuggire.

Per leggere il blogpost completo segui il link alla pagina di wemake!

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